29 Ottobre 2014
Lo studio Camelot progetta etichette di vino dal lontano 1992. La prima fu per il vino Villa Bianchi Umani Ronchi, un’etichetta estratta dalla tradizione per colori, font e carta, ma innovativa per simboli ed allineamenti che potete individuare al centro in alto del “collage”. Da allora tanta strada è stata fatta e la progettazione di etichette è diventata uno dei settori che più caratterizzano lo studio Camelot che ha vestito vini per mercati che, oltre all’Italia, vanno dal Giappone al Canada, passando per Taiwan, Australia, Sud Africa, Malta, Europa e Stati Uniti, o anche per festeggiare determinati eventi o ricorrenze.
Abbiamo pensato di fare una carrellata di etichette più rappresentative in questo “collage”, fra nuove progettazioni, redesign ed etichette “storiche”, escludendo i packaging già presenti singolarmente in questo sito / portfolio (Pelago, Casal di Serra, Princeps, ecc.). Per non parlare poi delle retro, o degli adattamenti delle principali ai diversi litraggi, inserendo le quali il numero sarebbe aumentato esponenzialmente.
Non è semplice progettare una wine label.
L’aspetto creativo è inversamente proporzionale alle sue dimensioni esigue. E’ veramente complesso creare l’immagine del vino, riuscendo a evocare in pochi centimetri quadrati i suoi profumi e sapori in modo accattivante e raffinato. Per progettare correttamente un’etichetta è necessario conoscere approfonditamente non solo il mercato attuale, ma anche quello storico, che varia per tipo di vino e zona territoriale. Perché quando la bottiglia è sullo scaffale, attorniata dal decine di altre bottiglie di altre marche, è principalmente il suo packaging che fa la differenza e che decide sull’acquisto. Ricerca, conoscenza degli linguaggi specifici del settore, grande sensibilità per i particolari e per i font, e continua ricerca di nuovi stili completano il bagaglio necessario per la progettazione grafica di questo complesso tipo di packaging.
Le tecniche di stampa utilizzate inoltre sono fra le più complesse, i supporti disponibili – fra carta e pvc- fra le più evolute e moderne e occorre un’approfondita conoscenza tecnica per poterne gestire gli effetti ed interfacciarsi positivamente con la tipografia incaricata. E’ fondamentale inoltre un’approfondita conoscenza delle normative di legge, nonché delle tecniche di etichettatura della casa vinicola. La scelta della bottiglia, della capsula e la sua personalizzazione, l’immaginazione della retro, l’uso dell’eventuale collarino completano il packaging finale, a cui spesso segue la progettazione del cartone per l’imballaggio coordinato.
Nell’immagine si possono riconoscere linee di etichette che nascono come tali, o che lo diventano in seguito al successo di un primo prodotto. Spesso vincolate ad un formato nei tempi meno recenti a causa dei vassoi porta etichette, e ora più libere grazie alla carta autoadesiva in bobina che consente una maggiore varietà di forme attraverso l’uso di fustelle sempre più creative. Anche la stampa è cambiata nel tempo, la stampa serigrafica di carta, plastica e vetro, grazie all’evoluzione tecnica, è divenuta più precisa ed affidabile e quindi ora ampiamente utilizzata nella produzione di confezioni sempre più appariscenti ed innovative. Fino ad arrivare alle ultime novità relative alla micro-incisione di carta o pellicole metalliche a caldo o a freddo.
© 2024 Camelot partner_comunicativi / P. IVA 02718510429